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Disestablish: personale di Judith Raum a Pavillon

Author // Silvia Basso Categories // Art Giovedì, 03 Maggio 2012

 Disestablish: personale di Judith Raum a Pavillon
Sabato 5 maggio a Pavillon, un piccolo spazio no profit di Lucca preziosamente attivo nel campo dell'arte contemporanea, inaugura Disestablish, prima personale in Italia dell'artista tedesca Judith Raum che noi di BRANCHIE abbiamo già conosciuto qualche tempo fa.

A seguito il comunicato stampa.
JUDITH RAUM | disestablish
a cura di
Paolo Emilio Antognoli Viti

PAVILLON | Prét-à-migrer
5 Maggio - 5 Luglio 2012
Opening: sabato 5 Maggio dalle 17:00 alle 19:30

La mostra è visibile su invito o su appuntamento
Pavillon non ha campanello all'ingresso, si prega pertanto di chiamare il seguente numero telefonico: 342 5829365 in prossimità dell'ingresso, o di prenotare in anticipo.

Nell’Europa del Medioevo Lucca era il centro di produzione più importante nell’industria della seta. Le compagnie lucchesi, come quella dei Guinigi, disponevano di ramicazioni commerciali e bancarie dall’Oriente al Nord Europa. Finanziavano le Corone di Inghilterra, Francia e Borgogna. Alla morte del Duca di Borgogna fu un mercante lucchese incaricato del trasporto funebre da Hal a Digione e lungo l’intero percorso del corteo le chiese vennero addobbate con drappi neri lucchesi dagli orli d’oro.

Judith Raum* attraverso la lente dell’industria tessile analizza a Lucca, nel quartiere dei Guinigi - una delle grandi corporation del tempo - lo sviluppo precoce delle prime strutture economiche da cui nasce il capitalismo.
 
L’industria della seta e in genere il tessile era il settore più importante per la produzione di valore. Alle attività mercantili e finanziarie si intrecciava un’organizzazione politica e produttiva interna basata sulla dipendenza e lo sfruttamento del lavoro artigiano e subordinato. Ciò nonostante non è a Lucca ma a Firenze che ha luogo, nel 1378, la prima rivolta dei lavoratori tessili. Con il Tumulto dei Ciompi (da ciompo: pezzente) gli operai del settore laniero rivendicano il diritto di associarsi in corporazione, chiedendo rappresentanza politica e la cancellazione del debito verso i datori di lavoro.
 
Gli operai lucchesi si rivoltarono due secoli più tardi, attorno al primo maggio 1531. Allorché le classi dirigenti scaricarono i costi della crisi sui lavoratori e le famiglie, questi si sollevarono all’insegna di un logoro drappo nero - ancora una volta una stoffa - da cui l’appellativo di Rivolta degli Straccioni.

Nei suoi lavori precedenti l’artista ha indagato i rapporti Germania-Turchia nell’Ottocento e l’imperialismo nanziario tedesco legato alla costruzione della Ferrovia Ottomana, usata come testa di ponte per nalità economiche e commerciali.
 
Prodotti tessili tedeschi venivano venduti in Anatolia, ad esempio, come prodotti locali. La ferrovia era lo strumento (tra altri strumenti materiali e immateriali di colonizzazione su spazio e menti, quali ad esempio il telaio, l’organizzazione del lavoro, logica del profitto, funzionalità, efficienza, etc.) che rendeva possibile la plasmazione del paesaggio locale e dei suoi abitanti alla nuova visione economica globale.

In Disestablish (destabilizzare, destituire), prima personale in Italia da Pavillon, Judith Raum, presenta grandi tessuti bianchi serigrafati e dipinti con raffigurazioni di animali in lotta, araldici e sontuosi, derivanti da sete lucchesi trecentesche. Conflitti, caccie, predatori e prede, dominati e soggiogati. I tessuti sono associati ad altri materiali e testi. Scritti di Niccolò Rodolico sul Tumulto dei Ciompi, associabili a drappi come antenati dei banners politici moderni.

* Judith Raum, tedesca, 1977, vive a lavora a Berlino - www.judithraum.net

About the Author

Silvia Basso

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Nata nel 1985 nella nebbiosa campagna friulana, trasferitasi poi per un periodo nella laguna veneziana, si è ora felicemente fermata a Firenze. 
Trascorre il suo tempo libero a leggere ed ascoltare musica seduta nei sediletti dei treni, oppure andando in scooter tra le colline.


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